Se pensate alla ‘nduja pensate alla Calabria e viceversa. Un salume piccante, spalmabile, da gustare su una fetta di pane bruschettato in una rovente giornata estiva. Ecco, detta così non sembra un’esperienza edificante: ma vi assicuriamo che, se vi piace il piccante, la ‘nduja è un alimento che vi conquisterà. Un insaccato dal colore rosso fuoco dovuto alla bacca, con radici nella cultura francese dell’800.
La storia della ‘Nduja
Sull’altopiano del Poro e Spilinga, il luogo di culto del salume, la nascita della ‘nduja è stata fatta risalire al 1500, con l’arrivo degli spagnoli che avrebbero portato con sé il peperoncino dall’America. Molto probabilmente però l’insaccato nasce molto più tardi e con un’altra dominazione.
È presumibile che la ‘nduja sia nata nel 1800 con l’arrivo di Gioacchino Murat sul trono di Napoli. Questo perché nel ‘500 l’uso del peperoncino è stato fortemente ostracizzato dalla Chiesa che lo bollò come “suscitatore di insani propositi” e perché il suo sapore penetrante fu bocciato pesantemente dalle corti reali europee.
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