Ora, a seguito dell’ok al consumo umano arrivato negli Stati Uniti (mossa che anticipa, probabilmente, un eventuale futuro utilizzo pure in Europa) anche Coldiretti ha voluto esprimere la sua posizione in merito. In una nota pubblicata sul sito la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ha ribadito un secco no nei confronti di questo particolare e controverso prodotto alimentare. “Una preoccupante novità contro la quale si schiera il 75% degli italiani – si legge nel comunicato – che non sarebbe disposto a portare a tavola nel piatto la ‘carne’ di Frankestein, secondo gli ultimi dati del Crea”.
Niente carne proveniente da laboratori, niente latte ottenuto diversamente dai metodi tradizionali, niente pesce che non provenga da mari, laghi o fiumi. Coldiretti spinge per una legge che, nel nostro Paese, possa vietare la commercializzazione di prodotti di derivazione animale ottenuti in provetta. L’obiettivo “… è fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della cultura alimentare nazionale, promuovendo una legge che ne vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione”.
“Siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare” ha dichiarato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
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