La polenta e i suoi segreti: storia, tipologie e 5 ristoranti dove gustarla al meglio (Page 2 ) | June 29, 2024
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Per realizzare a casa una polenta da manuale non occorre che una buona farina gialla, meglio se biologica; un paiolo – cioè il caratteristico pentolone di rame (ma può andar bene anche una normale casseruola di acciaio) e abbondante acqua in un rapporto di 1:4. Versata la farina a pioggia nell’acqua già salata e portata quasi a bollore, è il momento di tirarsi su le maniche e mescolare per circa un’ora servendosi del bastone di legno detto cannella.

Le varie tipologie

Ora che abbiamo ripercorso le fasi della storia di questo importante alimento, scopriamo insieme quante e quali varianti esistono nelle tante cucine d’Italia. Di tipologie di polenta ce ne sono diverse, più o meno condite, salate, fritte e perfino dolci. E sono tutte da provare.

  • Polenta classica: è il tipo più diffuso nel Nord Italia, sopratutto in Lombardia, dove la polenta si prepara – come detto sopra – con la farina di mais bramata, quindi bella rustica e saporita. Viene servita semplice come contorno, ma molto spesso si condisce per renderla ancora più appetitosa: sugo e salsiccia sono i topping più gettonati, insieme ai funghi (porcini quando è stagione).
  • Polenta taragna: ricetta tipica della Valtellina realizzata mischiando farina di mais, grano sareceno, abbondante burro e formaggio, portata in tavola insieme al coniglio e alla piccola cacciagione. Sempre ottima con funghi e salsiccia.
  • Polenta bianca: l’ingrediente primario di questa polenta è la farina di mais bianco, delicata e perfetta se abbinata a piatti di pesce, come la versione con le seppie e il loro nero, grande must della cucina veneta.
  • Polenta concia: o “uncia” o alla valdostana che dir si voglia. Con questa variante sostanziosa a base di formaggio e burro fuso ci spostiamo dritti in Valle d’Aosta, in uno di quei rifugi di montagna  circondati dalle vette innevate.
  • Polenta piacentina: una prelibatezza tutta umbra, un piatto unico con polenta gialla, stracotto di cavallo, peperoni e pomodoro. Non un inno alla leggerezza ma sicuramente da provare.
  • Polenta del giorno dopo: mai buttare la polenta avanzata dal giorno prima. Riutilizzatela tagliandola a fette non troppo sottili; dopo averla passata in forno, friggetela in padella e servitela ancora calda. Il risultato? Chiedetelo ai vostri commensali.

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  • Polenta alla carbonara: la cucina marchigiana comprende tanti piatti squisiti. Uno di questi è senza dubbio la polenta alla carbonara fatta con guanciale e pecorino, poi ripassata al forno o sotto le braci.
  • Polenta e osei: ne esistono due versioni, una salata molto amata in Veneto e nelle province di Brescia e Bergamo (qui la polenta arriva insieme agli osei, ossia a piccoli uccelli come allodole, quaglie e tordi) e una addirittura dolce che consiste in polenta zuccherina ricoperta da pasta di mandorle gialla decorata con uccelletti di cioccolata o marzapane.
  • Polenta versione dolce: a proposito di dolci, la polenta è talmente versatile da prestarsi anche per le preparazioni dolci. Oltre alla polenta e osei bergamasca di pasta di mandorle, a Vicenza si prepara con latte, zucchero, frutta fresca e pan grattato, mentre a Trieste spopola la polenta con sciroppo di prugne e rum.
  • Polenta del Sud Italia: infine, non possiamo parlare di polenta e non includere le versioni proposte nel Sud Italia. In alcune regioni come Sicilia, Calabria e Basilicata cambia addirittura il nome (la polenta di mais è infatti conosciuta come “frascatula”); a Napoli e in Puglia diventa invece molto solida, la si frigge tagliata in pezzi, gli scagliozzi, e la si vende come sfizioso cibo da strada.

Polenta: 5 ristoranti per mangiarla al meglio

Per concludere, ecco 3 indirizzi super consigliati per soddisfare la vostra irrefrenabile voglia di polenta: posti in cui la polenta viene celebrata per tradizione e per vocazione, che vi lasceranno sicuramente un ottimo ricordo di questo prezioso piatto.

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1. Osteria Da Nando, Aosta

In questa trattoria tradizionale ma al contempo elegante la parola d’ordine è polenta alla valdostana, cotta al forno con burro e fontina locale.

Via Sant’Anselmo 99, Aosta
Tel. 0165 44 455
osterianando.com

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2. Sciatt à Porter, Milano

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Nel capoluogo meneghino, è il regno della cucina valtellinese. Da provare: la polenta taragna macinata a pietra con burro, formaggio e salsiccia.

Viale Monte Grappa 18, Milano
tel. 02 63 47 05 24
sciattaporter.it

3. Osteria L’Arcaden, Champagnolaz (AO)

Localino delizioso in provincia di Aosta, precisamente a Champagnolaz, totalmente ispirato dalla tradizione che ne caratterizza tutto il menu, da primi ai secondi, tra cui spicca la favolosa polenta e salsiccia.

Località Champagnolaz, 1, 11020 Arnad (AO)
tel. 0125 96 69 28

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4. La Staletta, Zogno (BG)

C’è profumo di buono in questo bel posto nel cuore della Val Brembana. Nel menu stuzzica un po’ tutto ma la polenta – tradizionale e con farina di mais integrale – è una scelta più che obbligatoria.

Via Campelme 20, Zogno (BG)
tel. 0345 91 490
lastaletta.com

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